Ricordo quel programma perché alla fine ero svuotato. mtv aveva di tanto in tanto questi programmi che potevano essere visti come dei pezzi d’avanguardia, ma sul medio termine era una avanguardia che mi lasciava inerte, pensavo ai soldi. Erano ragazzi giovani che mostravano modi per farsi male, o appunto follie come quella della macchina trituratrice. Pensavo, mentre li guardavo, ai soldi che ci volevano per farli, a tutta la gente pagata per darsi delle bastonate sui testicoli o per sminuzzare verdure e carne adosso a un vj.
Pensavo ai creativi che c’erano dietro, e pensavo allo scopo e agli effetti.
Che scopo c’era e quali erano gli effetti su di me che guardavo nel divano quella roba. Mi sembrava una parodia della creatività, una deriva ipermoderna in cui ci sarebbe stato bene il braccio triturato del mio personaggio.
L’effetto era il braccio triturato del proletariato.